MICHALINA KACPERAK
Soft Spot
“Soft Spot” è una storia personale che racconta la storia di molti altri. Michalina è la maggiore di quattro figlie di padre alcolizzato, attualmente sobrio. La loro infanzia è stata una lotta costante contro la solitudine, l’instabilità, la mancanza di intimità e un perenne senso di colpa. Un genitore beveva, entrambi i genitori erano assenti.
“Soft Spot” è un progetto collaborativo, iniziato con la sua sorellina, sedici anni più giovane. La sua stanza è tutto il suo mondo. L’immaginazione, il suo posto sicuro. La creatività, una forma di sopravvivenza.
Il progetto combina le immagini che documentano la stanza stessa, le composizioni fantasiose della bambina e i ritratti di lei e del padre. Recentemente, altri membri della famiglia hanno iniziato ad apparire nelle fotografie, rendendo il progetto uno strumento molto più ampio per eliminare le paure e guarire l’intera famiglia.
–
Michalina Kacperak (1993, Polonia) nella sua pratica fotografica lavora sia come documentarista che come artista. Ha conseguito un master in filosofia e presto si diplomerà alla Scuola di Cinema di Lodz in fotografia. La parte più importante del suo lavoro è dedicata a storie personali e complesse che trattano temi legati all’infanzia, alla memoria, all'esclusione sociale e all’identità.
“Soft Spot” is a personal story that tells the story of many others. Michalina is the oldest of four daughters of an alcoholic father, currently sober. Their childhood has been a constant struggle with loneliness, destabilization, lack of closeness and an everlasting sense of guilt. One parent was drinking, both parents were absent.
“Soft Spot” is a collaborative project, which began with her little sister, sixteen years younger. Her room is her whole world. Imagination is her safe place. Creativity is a form of survival.
The project combines the pictures that document the room itself, the child’s imaginative compositions, and portraits of her and their father. Recently, other family members have been slowly appearing in photographs making the project a much broader tool for shedding fears and healing for the whole family.
–
Michalina Kacperak (1993, Poland) engages with both documentary and fine arts in her practice. She holds a master’s degree in philosophy and will soon graduate from the Film School in Lodz in the field of photography. The most important part of her work is devoted to personal, complex stories that deal with themes related to childhood, memory, social exclusion and identity.