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Francesco

Strabone

MAI, 2018

Barca, gesso, argilla, resine, vernici

Boat, plaster, clay, resin, paint

Da tempo impegnato in una ricerca sulle reliquie e sulle manifestazioni della fede popolare, Francesco Strabone depone su una vecchia imbarcazione un cumulo di ossa, dalle forme irregolari, del tutto irriconoscibili nella loro tormentata anatomia. Si tratta di ossa scolpite, in gesso ed argilla, fatte dunque di materiali naturali ed organici, anch’esse figlie della terra che le genera e le ospita.

Ancora una volta, l’allusione ai tragici eventi migratori in corso trova espressione in una forma contenuta, quasi votiva, e la sala che ospita il relitto diventa luogo di meditazione e mistero accogliendo le poche spoglie di uomini e donne venuti dal mare. La scultura trasforma la materia in fatto sociale, umano, sensibile, mentre lo spazio si trasforma in un altare per la collettività. L’austerità della barca, listata a lutto, impone la celebrazione ed il rispetto da parte degli osservatori nei confronti di questo scarno monumento ad ignoti caduti del Mediterraneo.

La pittura e scultura materica di Francesco Strabone si alimenta attraverso una ricerca sociale ed antropologica, spesso con riferimenti alla ritualità religiosa e alle manifestazioni spirituali della cultura popolare.

Sin dalle prime ricerche autodidatte svolte tra ruderi ed edifici abbandonati, subisce il fascino dei detriti, dei materiali edili dismessi nei cantieri, dei muri logorati dal tempo e dalla natura: stucco, gesso, legno, bitume, diventano crepe, voragini, tumuli, fratture, sedimenti tendenti al monocromo.

For a long time engaged in a research on religious relics and popular faith signs, the artist lays in the old boat a pile of bones of irregular shapes, fully unrecognizable in their tormented anatomy. These are sculpted bones, in plaster and clay, made of natural and organic materials, daughters of the earth that generates and hosts them.

Once again, the reference to the ongoing tragic migratory events is expressed in a contained and votive way and the hall housing the wreck becomes a place of meditation and mystery, welcoming the few remains of men and women coming from the sea.

The sculpture transforms matter into a social, human, emotional fact, while the place turns into an altar for the community. The austerity of the boat, in mourning sign, requires the celebration and respect by the observers towards this wretched monument to unknown fallen of the Mediterranean Sea.

Francesco Strabone's painting and sculpture are sustained by a social and anthropological research, often with references to religious rituals and spiritual manifestations of popular culture.

Since his first self-taught researches, carried out between ruins and abandoned buildings, Strabone recognizes the fascination of debris, waste materials in construction sites, walls worn by time and nature: stucco, plaster, wood, bitumen, become cracks, chasms, mounds, fractures , sediments tending to the monochrome.

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